La cassoela di maiale e verze è un secondo piatto tipico della tradizione lombarda e precisamente bresciana. Si tratta di un umido fatto con le parti meno nobili del maiale e probabilmente è una di quelle preparazioni che si cucinavano tra la metà di gennaio e gli inizi di febbraio, il periodo dell’anno in cui si macellava il maiale.
Una leggenda narra che la cassoela sia stata portata in Italia da un soldato spagnolo che ne insegnò la ricetta a una donna lombarda che lavorava a servizio di una famiglia e che preparò quella ricetta ai suoi datori di lavoro che ne furono entusiasti. La leggenda nasconde una verità, ovvero il fatto che un po’ in tutta Europa esistono piatti invernali molto simili a questo, che si preparano con gli scarti della macellazione del maiale e le verze. I due più celebri sono sicuramente la choux croute alsaziana e il Sauerkraut tedesco.
Il nome cassoela deriva forse dal cucchiaio con cui la pietanza viene mescolata durante la lunga cottura, il cassœu, o più probabilmente dalla pentola con cui si cucina, una casseruola. Si usa servirla con la polenta.
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